L’ESTATE CHIGIANA: UNO STRAORDINARIO APPUNTAMENTO
CHE SI RINNOVA NEL TEMPO
FEBBRAIO / MARZO 2021
I corsi estivi di alta formazione dell’Accademia Chigiana sono giunti alla 90ª edizione e festeggiano questo importante appuntamento con un avvenimento di portata storica: la partnership siglata con l’Università Mozarteum di Salisburgo per realizzare i corsi di musica barocca a Siena, nell’ambito della Chigiana Summer Academy 2021. Grazie all’accordo con la prestigiosa istituzione austriaca, la musica barocca – di cui il Mozarteum è centro tra i più attivi e rinomati a livello mondiale – fa il suo trionfale ritorno nell’estate Chigiana, con un programma completo formato, in questo primo anno, da cinque corsi tenuti dai docenti del Mozarteum.
Inoltre, festeggiamo la 90ª edizione con l’offerta formativa più ampia di sempre! Sono 28 i corsi nel loro insieme, con i più grandi Maestri di oggi, un ricco programma che si unisce all’entusiasmante cartellone del Chigiana International Festival che annunceremo presto!
Vi aspettiamo a Siena questa estate, un cordiale saluto,
Nicola Sani, Direttore Artistico, Accademia Musicale Chigiana
DIRECTOR’S PICK
Nicola Sani, direttore artistico dell’Accademia Chigiana
Il meglio delle stagioni musicali in Europa e nel mondo
a cura di Nicola Sani direttore artistico dell’Accademia Chigiana:
I miei TOP 3 sul web:
Il dramma ultraterreno di Sidi Larbi Cherkaoui, Damien Jalet e Marina Abramović
Anne Sofie von Otter nell’appassionante oratorio su Simone Weil
– Igor Stravinskij – Apollon musagète (versione rivista nel 1947) (35 min.)
– Dmitrij Šostakovič – Sinfonia N. 5 in re minore, op. 47 (53 min.)
BREAKING NEWS
CHIGIANA SUMMER ACADEMY 2021: l’offerta formativa più ampia di sempre!
Sono aperte le iscrizioni online alla 90ª Chigiana Summer Academy.
L’Accademia Chigiana raggiunge un nuovo record: 28 tra corsi, seminari, workshop e masterclasses con i grandi Maestri di oggi!
Sono aperte le iscrizioni ai prestigiosi corsi estivi di alto perfezionamento musicale dell’Accademia Chigiana di Siena, sotto la Direzione artistica di Nicola Sani, che si terranno a partire dal 5 luglio fino al 5 settembre 2021 nella storica sede di Palazzo Chigi Saracini e in altri suggestivi luoghi della città di Siena, quali Il Teatro dei Rinnovati e la Chiesa di Sant’Agostino.
I 300 allievi, che annualmente accedono alla Summer Academy dopo un’attenta selezione, provengono da oltre 40 Paesi. L’Accademia segue gli allievi nel percorso di formazione e nell’avvio alla carriera. La partecipazione ai corsi unisce, in una formula unica nel suo genere, l’esperienza dell’alto perfezionamento musicale all’emozione di prendere parte alla 7a edizione del Chigiana International Festival, in produzioni concertistiche che coinvolgono tutti i corsi. Per molti allievi provenienti dall’Italia si possono inoltre aprire le porte del progetto Giovani Talenti Musicali nel Mondo, organizzato in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
NEW ENTRY tra i docenti 2021 il violinista russo Ilya Gringolts
Allievo di Itzhak Perlman alla Juilliard School of Music, è il vincitore più giovane nella storia del Concorso ‘Premio Paganini’ di Genova.
Si dedica sia al grande repertorio orchestrale, sia ad opere contemporanee e poco frequentate, tenendo le prime esecuzioni assolute di opere di Peter Maxwell Davies, Augusta Read Thomas, Christophe Bertrand e Michael Jarrell, e Bernhard Lang.
Interessato anche alla prassi esecutiva storicamente informata, collabora per questo con rinomati ensemble quali la Finnish Baroque Orchestra, Arcangelo e Oxford Philharmonia.
Si esibisce con le principali orchestre di tutto il mondo tra cui la Royal Liverpool Philharmonic, City of Birmingham Symphony Orchestra, BBC Symphony, Deutsches Symphonie-Orchester Berlin, Filarmonica di San Pietroburgo, Filarmonica di Los Angeles, la Sinfonica NHK, Mahler Chamber Orchestra ed entrambe le orchestre della SWR (Radio della Germania sud-occidentale).
Nel 2020 è stato nominato artist in residence al Musiktage di Badenweiler accanto agli ospiti Meta4 e Kristian Bezuidenhout, oltre al Quartetto Gringolts, di cui è primo violino dalla fondazione nel 2008.
Esegue numerose registrazioni per Deutsche Grammophon, BIS, Hyperion e Onyx.
Oltre alla carica di professore di violino per l’Accademia delle Arti di Zurigo è Violin International Fellow della Royal Scottish Academy of Music and Drama di Glasgow e da quest’anno sarà docente di violino ai corsi estivi dell’Accademia Chigiana.
NEW!! 5 nuove Masterclasses di Musica Barocca tenute all’Accademia Chigiana dai Maestri dell’Università Mozarteum di Salisburgo
Alfredo Bernardini Oboe barocco,
Florian Birsak Clavicembalo e Basso Continuo,
Marcello Gatti Flauto traversiere,
Vittorio Ghielmi Viola da gamba,
Andreas Scholl Canto barocco.
Grazie all’accordo tra l’Istituto di Musica Antica del Mozarteum di Salisburgo, uno dei dipartimenti più importanti e prestigiosi in questo campo, che tra i suoi docenti annovera musicisti di chiara fama internazionale e l’Accademia Chigiana la quale, fin dalle sue origini, ha sviluppato un forte interesse per lo studio e la ricerca nell’ambito della musica antica, con l’esecuzione di opere rare del periodo barocco e con la presenza di grandi interpreti quali docenti dei corsi estivi (tra cui Emilio Pujol, Rene Clemencic, Frans Brüggen, Kees Boeke, Sigiswald Kuijken, Gustav Leonhardt, Kenneth Gilbert, Christopher Rousset) sono ora membri di un sodalizio didattico e artistico di enorme rilevanza sul piano europeo.
NEW!! Una nuova formazione in residenza:
La compagine sinfonica Orchestra Senzaspine di Bologna collaborerà con docenti e studenti durante l’intera durata del corso di Direzione d’Orchestra, che si svolgerà dal 19 luglio al 7 di agosto 2021. L’orchestra è parte dell’omonima associazione, che conta oltre 450 musicisti under 35, nata nel 2013 dall’idea di due giovani direttori d’orchestra, allievi dell’Accademia Chigiana: Tommaso Ussardi e Matteo Parmeggiani.
Il corso di Direzione d’Orchestra è articolato in due periodi: Corso Ordinario di 1° livello (fino al 23 luglio) sotto la guida di Luciano Acocella e Corso Master di 2° livello con Daniele Gatti (dal 24 al 7 agosto), comprensivo del laboratorio d’opera CHIGIANAOPERALAB (fino al 7 agosto), progetto rivolto ai giovani cantanti e ai giovani direttori d’orchestra, seguiti dai rispettivi docenti dei Corsi di Alto perfezionamento, che consente loro di lavorare con orchestre e affermati professionisti del settore del Teatro Musicale, con l’obiettivo di garantire un’esperienza diretta di palcoscenico. La preparazione del cast è affidata al tenore William Matteuzzi, docente di Canto dal 2016, che come negli anni precedenti seguirà i giovani allievi nello studio dell’opera teatrale L’occasione fa il ladro di Gioachino Rossini!
Regolamento generale dei corsi: https://chigiana.org/iscrizioni/
Iscrizioni online: http://app.chigiana.it/Account/Login
Ilya Gringolts, violino
Vittorio Ghielmi, viola da gamba
Daniele Gatti, Direzione d’Orchestra
LA CHIGIANA NEL MONDO
a cura di Stefano Jacoviello
Chigiana Conference 2020
Re-Envisaging Music. Lo sguardo, l’ascolto, la tradizione.
Le tecnologie con cui ci confrontiamo ogni giorno per acquisire informazioni, spendere ormai buona parte del tempo libero e interagire con amici o colleghi di lavoro, ci mettono anche di fronte al fatto che sia diventato quasi impossibile immaginare un ascolto musicale senza un qualsiasi accompagnamento visivo. In realtà la pratica diffusa di un ascolto “cieco”, acusmatico come direbbero gli specialisti, è cosa recente e dipende proprio dall’invenzione della radiofonia e della registrazione. Abbiamo sempre tentato di guardare chi suona, canta, o recita in un melodramma, e ancora di più abbiamo bisogno di farlo adesso che ci è impedito di essere presenti all’atto musicale dal vivo. I media digitali ci vengono in soccorso, ma inevitabilmente trasformano il senso dell’ascolto per ciascuno di noi.
Re-Envisaging Music. Listening in the Visual Age è il convegno annuale organizzato da “Chigiana”, la storica rivista internazionale di studi musicologici, che si è svolto dall’1 al 12 dicembre 2020 sulla piattaforma digitale dell’Accademia, coinvolgendo studiosi da tutto il mondo per discutere su come “vedere la musica” attraverso i media influisca attualmente sul modo di accostarci alle diverse tradizioni musicali: dal repertorio classico all’opera, dal jazz alle musiche popolari. Ventidue sono stati gli interventi, distribuiti in cinque sessioni dedicate rispettivamente alle trasformazioni dello spettatore, dello spazio della performance, del corpo, della memoria musicale, e del rapporto fra musica e immagini in movimento. Introdotte dal principale curatore del convegno Antonio Cascelli e dal direttore artistico dell’Accademia Nicola Sani, ciascuna sessione è stata moderata da un chairman di prestigio internazionale. La serie si è conclusa con l’intervento di Susanna Pasticci, direttrice della rivista, in dialogo con altri ospiti speciali.
Le registrazioni dei singoli interventi e delle discussioni collettive possono essere riguardate liberamente da tutti gli iscritti alla piattaforma Chigiana Digital.
Il convegno Re-Envisaging Music fa parte di un più ampio progetto biennale dell’Accademia intitolato Reshaping the Tradition, che insieme a seminari sulle musiche modali del Mediterraneo orientale svolti in collaborazione con Labyrinth Italia, e alla realizzazione di una produzione originale dell’Ensemble Tabula Rasa diretto da Stefano Battaglia, mira a indagare il concetto di “tradizione”, in linea con le iniziative chigiane che negli anni hanno preso corpo con il ciclo di incontri “Tradire. Le radici nella musica”.
ARTE a PALAZZO
a cura di Laura Bonelli
Dante Alighieri: 700 anni dalla nascita
Le celebrazioni dantesche, che nei secoli si sono susseguite, hanno lasciato traccia nei dipinti, nelle partiture, nelle biblioteche e negli archivi di quasi tutte le città italiane. Nel 1920 un gruppo di intellettuali senesi amanti di storia patria fra cui il Conte Guido Chigi Saracini, persona di primo piano nel panorama culturale cittadino ed impegnato in quegli anni nella ristrutturazione del Palazzo Chigi Saracini, oggi sede dell’Accademia Chigiana, aderirono alle iniziative con eventi dedicati.
In particolare il Conte, da sempre appassionato cultore delle memorie civiche, dette alle stampe il breve studio dello storico Ugo Frittelli dedicato alla figura di Sapìa Salvani gentildonna senese, protagonista del Canto XIII del Purgatorio di Dante. Lo studio intitolato Si può rinfamar la Pia? aveva il dichiarato intento di ridare fama a questa donna, di cui il Conte stesso si proclamava parente, essendo stata la moglie di Ghinibaldo Saracini. La zia paterna di Provenzan Salvani, capo della parte ghibellina, già incontrato da Dante fra i superbi, non fu “savia” nell’augurarsi la sconfitta dei propri concittadini nella battaglia di Colle di Val d’Elsa.
Nel 1920 il Conte fece inserire nell’atrio del suo Palazzo su una targa progettata da Arturo Viligiardi (1869-1936) un bassorilievo in marmo rappresentante Sapìa eseguito da Fulvio Corsini e in biblioteca fece affrescare la figura di Pier Pettinaio sempre al Viligiardi, che interpretò l’opera inspirandosi a Lorenzo di Pietro, detto il Vecchietta (1410-1480). Il Conte Guido tornò sul tema di Sapìa una trentina di anni dopo, affidando un intero ciclo di affreschi, che si sviluppa sulle tre pareti della biblioteca chigiana, al pittore Emilio Ambron (1905-1996), che dipinse circa sessanta figure accosciate, prostrate, inginocchiate, distese e rannicchiate, raffigurate in pose ricche di umanità e del tutto intonate al contesto letterario. Il girone dantesco, ambientato tra le fenditure nella nuda roccia e pietre frastagliate, è rappresentato dai toni del grigio, alternato ai colori più vivi e gradevoli delle figure angeliche. Gli invidiosi, infatti, costretti a vestire panni duri e pungenti dal colore spento, si sostengono stremati l’un altro e tutti, a loro volta, si addossano alla parete rocciosa del monte.
Il viaggio inizia da sinistra con l’arrivo di Dante e Virgilio nel girone degli Invidiosi per poi passare al centro, dove si nota un gruppo aggrovigliato di corpi seminudi, che sta a rappresentare i penitenti. Nella parte opposta della scena Dante accompagnato da Virgilio parla con Sapìa, inginocchiata al suo cospetto con gli occhi cuciti da un fil di ferro e dunque costretta ad alzar la testa per vedere le ombre dalle strette fessure in mezzo alle palpebre. La scena si svolge in un ambiente pietroso, dove stanno semidistese un gruppo di donne vestite con delle tuniche dai colori freddi e sull’altro lato un gruppo di uomini sofferenti. La figura di Sapìa, che, accecata dall’invidia, seguì con tenace livore la sorte dei ghibellini, rattristandosi dei loro successi e gioendo delle loro disgrazie, è tra le più complesse dell’intera Commedia tanto da essere raramente riprodotta dagli artisti.
Viaggiatore inquieto tra Europa, Africa e Asia, Emilio Ambron sarà nel secondo dopoguerra il portavoce di un ritorno alla classicità e alla figura. Entrò in contatto con il Conte Guido Chigi Saracini durante la permanenza nella Villa di Cotorniano, nei pressi di Palazzo al Piano, il Castello neogotico dove il Conte usava soggiornare. La madre era Amelia Almagià (1877-post 1937), pittrice italo ebraica di grande talento, apprezzata soprattutto per ritratti e paesaggi.
CHIGIANA ALUMNI
a cura di Anna Passarini
Intervista a Daria Scia, compositrice della nuova generazione
1- Comporre dopo Cage, Stockhausen e Nono. Cosa significa per te?
Lo sguardo verso il passato, più o meno recente, è per me una possibilità viva di confronto, un’opportunità di dialogo inesauribile. Tale interrogativo si pone allo stesso modo anche per altri compositori della storia e nell’ascolto di composizioni del presente. È una domanda importante e sempre attuale, che a mio avviso non può trovare una risposta univoca o definitiva ma deve essere fonte di riflessione, che possa farmi rivolgere lo sguardo verso nuove problematiche.
2- Come definiresti il tuo approccio compositivo?
Lo definirei prima di tutto affettivo. Non prendo mai in considerazione un’idea se non mi coinvolge a livello profondo, emozionale. Esso diventa la spinta, la motivazione che sostiene le varie fasi di lavoro. In secondo luogo, riflessivo, poiché è sempre necessario lo sguardo distaccato dal proprio operare e operato. Seppur resto vigile durante l’atto compositivo, e talvolta affaticata, ciò che desidero ogni volta mantenere è la possibilità di provare stupore. In questo senso credo che i due approcci siano inseparabili.
3- I tre brani musicali che ti hanno fatto innamorare della musica.
Mi sono innamorata della musica quando ero molto piccola, avevo quattro anni circa, e i miei ricordi di quel periodo si legano molto di più al pianoforte, col quale giocavo per ore, che a dei brani precisi. Mi innamorai dei suoni e di come potevano cambiare nel combinarli. A nove anni, ascoltando la nona sinfonia di Beethoven, si schiuse in me l’intimo desiderio di fare il compositore e da quella scintilla ho iniziato a coltivare l’amore per la musica.
4- Riesci a condividere la musica che ammiri, studi e crei con i tuoi coetanei?
Certo, ma sono prevalentemente musicisti e persone che ho conosciuto durante il periodo di studi in conservatorio. Credo che ciò dipenda, per quanto riguarda l’Italia, in buona parte, dal poco e spesso mediocre studio delle discipline musicali durante gli anni di scuola dell’obbligo. Di contrappeso, le molteplici piattaforme web dedicate alla musica sono oggi un importante canale di condivisione che possono aiutare senz’altro alla conoscenza sia di opere del passato, sia di nuove composizioni.
5- Quale importanza hanno nel tuo percorso Tecnologia e Multimedialità.
Esse fanno parte della mia vita e, come tutte le cose, spesso le subisco e insieme le ricerco. La tecnologia è, per me come per molti, un importante mezzo di conoscenza, supporto allo sviluppo e creazione di idee e, oggi più che mai, indispensabile mezzo di comunicazione. Mi incuriosisce osservare come il loro progresso cambi l’agire e il modo di pensare. Cerco di fare molta attenzione alla linea sottile che passa tra il servirsene, o ispirarvisi in modo creativo e l’esserne al servizio o condizionata passivamente.
6- Qual è il repertorio che ami di più? Descrivilo con 3 aggettivi.
Non ho mai provato fedele amore per uno specifico repertorio. Dunque non saprei rispondere precisamente alla domanda. Sono stata sempre curiosa e questa curiosità mi ha permesso di conoscere non solo diversi repertori ma anche differenti generi musicali. Ognuno di essi può essere fonte di ispirazione soprattutto se osservato da prospettive diverse. Provare a definire o a descrivere con aggettivi, anche in modo forzato, e, successivamente, provare a decostruire tali definizioni, è spesso per me una pratica silenziosa, una forma di gioco che attuo come metodo per tenere vivo il pensiero e l’immaginazione e mi aiuta a riflettere su alcuni aspetti, poetici e compositivi.
7- Fare musica al tempo del Covid: problematiche e opportunità.
Fare musica necessita del fare insieme e tale lavoro, che prevede oltretutto frequenti collaborazioni internazionali, è chiaramente in netta contraddizione con l’idea di distanziamento sociale. Il grande impegno di luoghi della cultura, nel ricreare ambienti sicuri, ha garantito in parte il proseguimento delle attività concertistiche, insieme al largo uso della tecnologia e alla creazione di nuovi canali dedicati alla musica. Ma se da un lato la tecnologia ha permesso (in alcuni casi seguendo anche scelte estreme) di sopperire alla mancanza di musica dal vivo, credo si sia evinta l’impossibilità di cambiare natura al fare musicale. Oltre alle opportunità derivate dal bisogno di superare questi anni di crisi, credo che vada fatta una riflessione ben più ampia sulle criticità che il sistema del mondo musicale portava già con sé, al fine di apportarvi dei repentini miglioramenti.
8- Tra le realtà frequentate, dove hai trovato il miglior contesto musicale?
Non penso di poter dire che per me esista un miglior contesto musicale in senso assoluto. Forse esso risiede nell’avere la possibilità di affacciarmi a più contesti musicali, poiché, insieme alla ricerca di eccellenza, altro elemento che trovo essenziale è la ricerca di luoghi che offrano realtà molto diversificate. La città di Milano ha avuto un ruolo importante per la mia crescita, non solo perché vi ho terminato gli studi di composizione, ma anche perché ho potuto assistere, con grande frequenza a concerti di musica classica-contemporanea e a molti altri eventi culturali. Il conservatorio G. Verdi è stato una fucina grazie alla quale ho potuto fare esperienze significative e mettermi in gioco professionalmente. Contemporaneamente, l’Accademia Musicale Chigiana, con i suoi corsi di alto perfezionamento e la meraviglia di cui si circonda, è stato per me un luogo in cui mi sono sentita più volte ispirata.
9- Racconta la tua esperienza all’Accademia Musicale Chigiana.
Prima di proporre la mia ammissione ai corsi di composizione lo scorso anno, avevo già avuto l’occasione di visitare l’Accademia e ascoltare alcuni dei concerti estivi della fondazione restando sempre colpita da traboccante bellezza. Nonostante le problematiche dovute alla pandemia, è stato possibile, con mia grande felicità, frequentare i corsi del Maestro Sciarrino e assistere all’attività concertistica in presenza. Le norme per il distanziamento sociale ritengo non abbiano compromesso minimamente né lo svolgersi delle attività formative, né il formarsi di un clima gioviale e familiare. L’accoglienza del Maestro Sciarrino mi ha fatta sentire presto a mio agio. Hanno suscitato in me forte emozione i dialoghi in classe. Con grande naturalezza, si sono intavolate discussioni importanti su temi di profondo valore, molti dei quali sono tutt’ora oggetto di mie riflessioni. Le osservazioni del maestro sono state preziose e il lavoro di verifica con gli strumentisti è stato un momento di arricchimento in cui è stato inoltre possibile intessere un ampio dialogo su più tematiche musicali. L’esperienza in Chigiana è senza dubbio un’opportunità di crescita e straordinario confronto che sprona al desiderio di miglioramento.
10- Prossimo progetto compositivo?
Ho iniziato a imbastire un lavoro per teatro musicale, per soprano, violino, clarinetto ed ensemble. Il personaggio principale è ricostruito prendendo spunto da alcune caratteristiche del mito di Cassandra, attraverso la rilettura dei testi greci di Eschilo, Euripide, Licofrone, e dagli scritti dei mistici della tradizione europea: Teresa d’Avila, Juan de la Cruz e Maria Maddalena de Pazzi. È un lavoro che ho iniziato per sola esigenza personale e spero possa trovare uno spazio e un tempo per avere luce.
ALUMNI ON STAGE
a cura di Anna Passarini
Ciao a tutti! Sono Valentina Ciardelli, contrabbassista e compositrice.
Nel 2018 ho frequentato il corso di alto perfezionamento tenuto dal Maestro Giuseppe Ettorre presso l’Accademia Musicale Chigiana, ricevendo una borsa di studio. Ho avuto inoltre l’onore e il piacere di arrangiare e scrivere tre quartetti per il saggio finale del corso, uno dei quali ispirato a Frank Zappa, autore che studio da sempre e amo moltissimo.
Vi presento il mio nuovo progetto, nato l’8 novembre 2020
PROGETTO ARS NOVA XXI – How I met Puccini:
Il concetto fondamentale è creare una sinergia tra artisti, mecenati e associazioni musicali, focalizzata soprattutto sulla figura del giovane interprete all’inizio della carriera, bruscamente messa in stand-by dall’arrivo della pandemia.
Il progetto pilota che espongo si chiama XXI Ars Nova, a ricordo della grande tradizione rinascimentale, proiettata nel nostro tempo.
Nato 4 mesi fa, conta già più di 17 sponsors tra privati e enti pubblici (Il Teatro del Giglio di Lucca, il comitato Mascagni e il Trinity Laban Conservatoire of Music and Dance di Londra sono tra questi e promuoveranno 3 delle 10 puntate previste ognuna dedicata a un’opera pucciniana).
Ogni appuntamento, in duo cameristico, è dedicato a una delle 10 opere del catalogo pucciniano, da Le Villi a Turandot. Dialogo e musica si intrecciano per raccontare e scoprire aspetti dell’essere musicisti, per dare all’ascoltatore lo stimolo di partecipare a concerti e opere dal vivo.
I colleghi che mi affiancheranno sul palco virtuale, dove suoneremo le mie fantasie d’opera per contrabbasso e un altro strumento sono: Gabriella Dall’ Olio e Anna Astesano, Arpa; Alvaro Siculiana, Pianoforte; Helena Svigelij, Violoncello; Manuel Dall’Oglio, Contrabbasso.
Valentina Ciardelli
https://www.valentinaciardelli.com