COMUNICATO STAMPA

10° ANNIVERSARY EDITION

Chigiana International Festival &
Summer Academy
2024

Concerti, Opere, Eventi

Tracce

Siena, 5 luglio – 2 settembre 2024

The Butterfly Equation

In prima mondiale al Chigiana International Festival & Summer Academy la nuova opera di Thomas Cornelius Desi, con la regia di Alessio Pizzech 

Al centro dell’azione i maggiori personaggi operistici e i molteplici aspetti della personalità di Giacomo Puccini, celebrato nel centesimo anniversario della scomparsa 

L’Accademia Chigiana celebra Puccini con un innovativo progetto di teatro musicale che proietta il grande compositore toscano nello spazio dei nuovi linguaggi sonori del nostro tempo

Commissione e produzione dell’Accademia Chigiana e del Festival MusikTheaterTage Wien 2024, in collaborazione con Universität Mozarteum Salzburg e Associazione Guido Levi Lighting Lab

Sabato 24 agosto, ore 21.15, Teatro dei Rinnovati, Siena
Info e biglietti: www.chigiana.org

Puccini è stato l’ultimo dei grandi compositori d’opera del passato, o il primo del nuovo teatro musicale? Una nuova produzione del Chigiana International Festival & Summer Academy e del MusikTheaterTage di Vienna, in collaborazione con Universität Mozarteum di Salisburgo tenta di dare una risposta all’arduo quesito.

In prima assoluta il 24 agosto alle 21.15, al Teatro dei Rinnovati di Siena, l’opera torna protagonista assoluta del Chigiana International Festival & Summer Academy 2014 “Tracce”, con una nuova, sensazionale creazione dell’Accademia Chigiana in coproduzione con il festival austriaco MusikTheaterTage Wien 2024, realizzata in occasione del Centenario della scomparsa di Giacomo Puccini (1858-1924). 

The Butterfly Equation di Thomas Cornelius Desi, opera per 5 voci di soprano, voce recitante e 5 pianoforti, è liberamente ispirata alle trame e ad alcuni dei maggiori personaggi operistici, oltre che ad episodi, persone e accadimenti della vita reale di Giacomo Puccini, emersi dai suoi carteggi personali. 

L’allestimento è firmato per la regia da Alessio Pizzech, con le proiezioni del video artista Peter Koger, i costumi di Susanna Fabbrini, il lighting design di Davide Gagliani e di Fabio Rossi, rispettivamente junior designer e tutor del GuidoLeviLab che, assieme all’Universität Mozarteum di Salisburgo collaborano alla produzione. Il team creativo si avvale inoltre della collaborazione di Giovanna Spinelli, assistente alla regia. 

In scena, l’attore Giuseppe Nitti, i soprano Olena Ertus, Laura Igl, Ami Mizuno, Anja Rechberger, Laura Thaller, mentre l’orchestra è realizzata dai 5 pianoforti del Chigiana Keyboard Ensemble, che si compone dei pianisti Monaldo Braconi, Francesco De Poli, Pierluigi Di Tella, Luigi Pecchia, Danilo Tarso, che rappresentano le diverse sfaccettature della personalità pucciniana. La direzione musicale è di Thomas Cornelius Desi. L’opera sarà replicata in Settembre a Vienna, in prima nazionale austriaca, al Festival MusikTheaterTage Wien.

The Butterfly Equation immagina un “talent show” di teatro musicale, dove si ricercano candidate per una Madama Butterfly. Il presentatore/anchorman riceve 5 candidate, altrettanti soprano. Il suo comportamento incuriosisce a tal punto che lo spettatore sarà portato a chiedersi chi è davvero quest’uomo. Lo sviluppo della trama svelerà, come in un sogno strano, che lui è nientemeno che il figlio di Cio-Cio-San, la Madama Butterfly. In un’azione musicale ritualistica, l’opera porterà inesorabilmente i destini dei suoi personaggi a compimento, lasciando emergere quanto l’infanzia segni i destini degli uomini per tutta la vita, così come il passato di una civiltà in un certo senso prefiguri i suoi stessi sviluppi futuri. 

Come spiegato dal compositore Thomas Cornelius Desi, fautore di un “théâtre d’auteur”, attraverso cui indaga la psicologia umana individuale come principale motore di azione e interazione, nella politica nella società: “Una farfalla non lascia tracce dietro di sé. L’organismo si trasforma da larva in un’altra creatura e vola via. Le tracce sono impronte nella sabbia della storia. Sfumate dalle maree del tempo in una tabula rasa: non rimane nulla. La nostra cultura, tuttavia, ha trasformato l’effimero in permanente, almeno temporaneamente. Lo chiamiamo “Patrimonio culturale”. Queste tracce riconducono sempre alla storia passata. Ma, nell’arte, io sostengo che le tracce che seguiamo ci vengono dal futuro!” (…) In “The Butterfly Equation”, la notazione della mia musica, ciò che gli esecutori devono suonare e cantare, conduce al futuro. Ma non tutto è determinato. Più si va avanti – nel secondo atto – meno si predetermina, più si aprono possibilità per gli interpreti di agire spontaneamente nel momento. La ripetibilità diventa sempre più impossibile. Le tracce che portano al futuro qui diventano sporadiche, diventano punti di riferimento, saltano da un luogo all’altro fino a sfuggire alla nostra capacità di seguirle nell’orizzonte infinito. Nulla è completo, nuovi passi si susseguono, lasciando nuove tracce. Ciò che conta è il ricordo di ciò che è stato detto, di ciò che è stato cantato”.

Alessio Pizzech, svelando alcune delle sue scelte interpretative, anticipa che nel gioco che si sviluppa tra il protagonista e le 5 incarnazioni di personaggi pucciniani – o di donne reali – evocati, si svolge in uno spazio scenico delimitato dai 5 pianoforti in scena: “macchine che celebrano un rito, essi riportano alla vita ciò che la morte ha silenziato, restituendo la voce a chi non ha potuto parlare, riportando alla verità ciò che è stato soffocato dalla menzogna della storia e del giudizio dei vivi”. Sarà nel rapporto tra questo passato, soffocato e represso e le scelte compiute dal protagonista dell’opera, attraverso il cui spettro sarà facile riconoscere alcuni tratti della personalità pucciniana, che potrà compiersi il rito dell’opera, capace come nessun’altra forma di rappresentazione di annodare tra loro le tracce del passato e del futuro.

Biglietteria e informazioni – Biglietti disponibili online e presso la biglietteria di Palazzo Chigi Saracini (lunedì-sabato ore 11-18); presso il luogo del concerto, due ore prima dello spettacolo: www.chigiana.org; 0577220922 (ore 11-18 dom chiuso); biglietteria@chigiana.org.

THE BUTTERFLY EQUATION

Teatro musicale in due atti

Testo (liberamente ispirato ai carteggi pucciniani)
e musica di 

Thomas Cornelius Desi

24 agosto 2024
Teatro dei Rinnovati, Siena, ore 21.15

in occasione del centenario di Giacomo Puccini (1858 -1924)

Giuseppe Nitti Attore
Olena Ertus
Laura Igl
Ami Mizuno
Anja Rechberger
Laura Thaller
Soprani

CHIGIANA KEYBOARD ENSEMBLE 

Monaldo Braconi / Francesco De Poli / Pierluigi Di Tella / Luigi Pecchia / Danilo Tarso Pianoforte

Thomas Cornelius Desi direttore musicale

Alessio Pizzech regia e spazio scenico

Giovanna Spinelli assistente alla regia

Peter Koger videoartista

Susanna Fabbrini costumi

Davide Gagliani lighting designer junior per GuidoLeviLab

Fabio Rossi lighting designer tutor per GuidoLeviLab

 

in coproduzione con Musiktheatertage Wien 2024
in collaborazione con Associazione Guido Levi Lighting Lab
e Universität Mozarteum Salzburg

Prima rappresentazione assoluta

 

Thomas Cornelius Desi a proposito di The Butterfly Equation
Una farfalla non lascia tracce dietro di sé. Inoltre, l’organismo si trasforma da larva in un’altra creatura – e vola via. Le tracce sono impronte nella sabbia della storia. Sfumate dalle maree del tempo in una tabula rasa: non rimane nulla. La nostra cultura, tuttavia, ha trasformato l’effimero in permanente, almeno temporaneamente. Lo chiamiamo “Patrimonio culturale”.

 

Queste tracce su carta, gommalacca, vinile – e ora come bit e byte nei supporti di memorizzazione. Tracce digitali, tracce virtuali che non possiamo più riconoscere senza dispositivi tecnici. In linea di principio, le tracce riconducono sempre alla storia passata. Ma l’arte: io sostengo che le tracce che seguiamo nell’arte ci vengono dal futuro!


È impossibile per noi conoscere il futuro. La fisica quantistica ci insegna che non c’è determinismo. Può darsi che il battito d’ali della farfalla porti a un tornado in futuro, ma è solo una possibilità. Non possiamo saperlo con certezza. Ogni piccola particella, ogni dettaglio della nostra vita, contiene una traccia imprevedibile. In “The Butterfly Equation”, la notazione della mia musica, ciò che gli esecutori devono suonare e cantare, conduce al futuro. Ma non tutto è determinato. Più si va avanti – nel secondo atto – meno si predetermina, più si aprono possibilità per gli interpreti di agire spontaneamente nel momento. La ripetibilità diventa sempre più impossibile. Le tracce che portano al futuro qui diventano sporadiche, diventano punti di riferimento, saltano da un luogo all’altro fino a sfuggire alla nostra capacità di seguirle nell’orizzonte infinito. Nulla è completo, nuovi passi si susseguono, lasciando nuove tracce. Ciò che conta è il ricordo di ciò che è stato detto, di ciò che è stato cantato.

Thomas Cornelius Desi

 

Note di regia per Butterfly Equation

“Traccia dopo traccia”

Joy è un giovane uomo inquieto. Forse potremmo chiamarlo Dolore, per l’inquietudine che lo domina e per la sfrontata volgarità con la quale vive la propria esistenza, divisa tra una vita affettiva di fallimenti, con le sue amanti e il mondo televisivo, dove conduce stupidi reality show. Il suo passato è legato ad un padre mai davvero presente, un certo Pinkerton, generale della Marina americana e a sua madre Kate. Ed è in questo passato, che lui non vede con chiarezza e che gli appare come un fardello pieno di contraddizioni, che vive.

La devozione alla Madre è così profonda che ha deciso di dedicarle un concorso televisivo, in cui individuare un soprano che possa interpretare il personaggio di Butterfly. Ed è qui che la storia si complica e i piani narrativi si spezzano, generando altri possibili significati ed altre storie nelle storie, come in un gioco labirintico o come in una collezione di Matrioske.

L’opera di Desi, in questo senso, è al tempo stesso labirinto e Matrioska, che contiene in sé altre storie destinate a prendere vita sul palcoscenico del Reality. Da un passato che non è quello autobiografico di Joy ma di Giacomo Puccini, emergono così cinque creature femminili che rivendicano al nostro Joy/Puccini la forza dei loro sentimenti, la forza e il diritto all’amore, tratti fra i più salienti della personalità delle eroine Pucciniane, ma anche delle donne della vita di Puccini.

Ciascuna di loro è parte di un tutto femminile che dialoga anche violentemente con un maschile incapace di essere davvero consapevole di sé stesso. Questo inconscio femminile urla alle sue orecchie di maschio la verità: tu, Puccini, non hai saputo amarmi e tu, Joy, devi fare i conti con la morte della tua vera madre, Butterfly, che rincorri, come un personaggio fantasioso sebbene abbia, come noi, carne ed ossa.

Il corpo del femminile vuole essere ascoltato e visita gli uomini vivi perché possano fare i conti con le loro colpe ancestrali. Solo così l’anima di Butterfly potrà abbandonarsi al volo, icona essa stessa delle tante donne che, silenziose amanti, hanno popolato la vita di Puccini.

A turno, Joy/Pinkerton/Puccini appaiono attraverso un gioco di rifrazione nel tempo. Così Anya Rechberger è la soprano 1, ma è anche Cory e quindi Corinna, giovane insegnante torinese, mentre Laura Igl è soprano 2 ma è anche Doria, giovane cameriera di casa Puccini, ed Elena Ertus è il soprano 3 ma il suo corpo incarna Giulia Manfredi, cugina di Doria e Laura Thaller che è il soprano 4, ma che dà voce e corpo al fantasma di Josy, cioè Josephine Von Stengel, baronessa ed anch’essa amante di Puccini e poi Ami Mizuno, Rosa, che dà vita a Rose Ader. Tutte, alla fine, coralmente,incarnano Butterfly.

Gioco di incarnazioni è quest’opera in cui i cinque pianoforti in scena diventano spazio scenico: macchine che celebrano un rito, essi riportano alla vita ciò che la morte ha silenziato, restituendo la voce a chi non ha potuto parlare, riportando alla verità ciò che è stato soffocato dalla menzogna della storia e del giudizio dei vivi.

Joy potrà così recuperare sé stesso e comprendersi meglio dopo questo viaggio psicologico che lo porta, traccia dopo traccia, al punto di origine, così da liberarsi dai sensi di colpa e lasciare che le anime dei morti salgano al cielo.

Alessio Pizzech

 

BIOGRAFIE

Thomas Cornelius Desi (anche Thomas Dézsy; * 10 marzo 1967 a Bludenz)

è un autore, regista e compositore austriaco, nonché direttore artistico del festival di teatro musicale Musiktheatertage Wien.

Desi ha studiato teoria musicale, direzione d’orchestra e composizione all’Università di Musica e Spettacolo di Vienna ed è stato direttore musicale dell’Associazione Orchestrale della Gesellschaft der Musikfreunde Wien e del gruppo di teatro musicale Totales Theater Wien. Nel 1992 è diventato assistente personale di Diether de la Motte per la teoria musicale alla MDW. Desi ha frequentato seminari di composizione con Brian Ferneyhough (Royaumont, Szombathely), all’Università di Berkley (USA), nonché con Rodney Sharman e Louis Andriessen (Amsterdam).

Le sue composizioni sono state eseguite dall’Österreichisches Ensemble für Neue Musik, Die Reihe, Les Percussions de Strasburgo, la Sinfonieorchester Ostrau, la Mozarteum Orchester Salisburgo, Ensemble Ictus, Stuttgarter Vocalsolisten.

Tra il 1994 e il 2014 Desi oltre 40 opere di innovativo teatro musicale, che hanno potuto essere viste al GarageX, dietheater, Wiener Konzerthaus, Brut, Ankerbrotfabrik, Semperdepot così come al Theater Nestroyhof Hamakom, ma anche a Bregenz (Bregenzer Festspiele), Parigi (Festival Oberkampf) e Rotterdam (Operadagen).

Il suo progetto operistico Tarkovski. L’ottavo film è stato nominato per il Fedora Opera Prize nel 2018. La prima della sua opera Die Verwechslung del Sirene-Operntheater (Vienna) è stata prodotta in forma di film durante il lockdown pandemico nel 2020. Ha realizzato un’opera madrigalesca in 5 parti per cantanti lirici e pubblico in bicicletta (RingDing), un monodramma per soprano e api e la tetralogia KOLLAPSOLOGIE sulla “fine del mondo come lo conosciamo”.

Nel 1989 Desi ha fondato insieme a Christian Utz l’ensemble KlangArten – Neue Musik, che ha diretto musicalmente e nel 1994 l’ensemble di teatro musicale ZOON. Come musicista, in live electronics, è apparso nel gruppo di Francoforte TEXTxtnd, ha curato il festival di spettacoli di teatro musicale “Das Offene Ohr” all’OK Linz nel 1993, l’incontro di produttori “NewOp11” per il nuovo teatro musicale al WUK Vienna e ha organizzato la serie di incontri di musica/scienza Re-Cycling Vienna.

Insieme a Eric Salzman Desi ha pubblicato l’opera The New Music Theatre: Seeing the Voice, Hearing the Body, nonché l’opera teatrale di Zoon Vom Projekt zum Produkt als Prozess. Assieme, hanno tenuto laboratori teatrali a Londra nel 2010 e a New York nel 2009, nel 2013, nonché conferenze sulla Nuova Musica dopo il 1945 e sul Nuovo Teatro Musicale presso l’Università della Musica di Vienna.  

Dal 2014 Thomas Desi è co-direttore artistico del festival MUSIKTHEATERTAGE WIEN, di cui è cofondatore.

Alessio Pizzech, regista, classe 1972, è un uomo di spettacolo a tutto tondo.

Approda al canto ancora da bambino, lavora in un circo fino a 18 anni e viene definito giovanissimo dalla critica come uno dei più significativi registi italiani. Con straordinaria energia ha messo in scena oltre 150 spettacoli fra prosa e lirica collaborando con tutti i principali teatri e festival italiani.

 Si è recentemente riconfermato all’attenzione del pubblico e della critica con l’Aida che ha inaugurato il Festival Como Città della Musica 2023 ad apertura della IX edizione del progetto 200.Com, il progetto d’opera partecipativa del Teatro Sociale di Como. Lo spettacolo sarà in tournée nazionale nel giugno del 2024. Nel settembre 2023 ha inoltre debuttato una nuova regia di Turandot al Teatro lirico sperimentale di Spoleto, in seguito al centro di una tournée nel circuito teatrale umbro e, in novembre, una nuova regia di Traviata a Lecce. In ambito teatrale, sua è la prima regia di Un sogno a Istanbul, spettacolo che nasce dal testo di Paolo Rumiz La cotogna di Istanbul, debuttato al Campania Teatro Festival 2023, e della rivisitazione di Roberto Cavosi del testo pirandelliano L’uomo dal fiore in bocca, l’ultima recita al suo debutto ad Agrigento in dicembre 2022 e al centro di una tournée italiana che è approdata al Teatro della Pergola di Firenze nell’aprile 2023. Il 31 gennaio 2023 ha presentato una nuova regia dello spettacolo I Mille del Ponte di Massimiliano Lussana, con Mario Incudine, al Teatro Gustavo Modena di Genova. Nel febbraio 2024 ha presentato al Teatro Nazionale di Zagabria la nuova regia di Così fan tutte in coproduzione con opera di Lubiana.

Si ricordano le regie di Rigoletto, nell’allestimento del Teatro Comunale di Bologna del 2016 (nel 2019 in tournée in Giappone); della ritrovata commedia per musica di Pietro Antonio Cesti Le nozze in sogno in prima esecuzione moderna all’Innsbrucker Festwochen der Alten Musik e al Mozarteum di Salisburgo (2016); di Ehi Giò di Vittorio Montalti, Progetto Opera Nova 2016 del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto; di Turandot (2016) e Traviata (2017) al Japan Opera Festival; de Le imperdonabili di Silvia Colasanti al Teatro Sperimentale di Ancona nel 2017; de Il Viaggio di Roberto di Paolo Marzocchi a Ravenna, Modena e Piacenza, Firenze, Ferrara (2017-2018); Rigoletto al Festival Verdi 2016 per il Teatro di Busseto. Nel 2018, esordisce nell’Orfeo monteverdiano del Teatro Regio di Torino, con la direzione di Antonio Florio. Collabora con il Festival di Eisenstadt dove ha curato due fortunati allestimenti di Armida di Haydn e nel 2019 de L’anima del filosofo. Nel 2019 debutta alla Fenice con Il re pastore di Mozart, e al Teatro Sperimentale di Spoleto per la regia de El Retablo de Maese Pedro di De Falla e per la regia della nuova opera Re di Donne di John Palmer. Nel 2021 debutta al Teatro Filarmonico di Verona con Zanetto di Mascagni, al Teatro Goldoni di Livorno con Maria de Buenos Aires di Piazzolla, alla Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi con La scuola di guida di Rota e Il segreto di Susanna di Wolf-Ferrari, al Teatro lirico di Cagliari con La fille du régiment di Donizetti.

 È docente di recitazione all’Accademia Nazionale del dramma antico di Siracusa e tiene abitualmente masterclass dedicati all’interpretazione di attori e cantanti. Riceve il Premio Kaleidos Patti 2023 “Per la genialità con la quale osa mettere in scena gli stati d’animo trasformandoli in spettacolo”.

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